Imparare dall'esperienza americana: prevenire la bait adversion in Blattella germanica
Che cos'è il fenomeno della Bait Adversion ((avversione alle esche in gel)? Che cosa può insegnare l'esperienza americana all'Europa? In questo articolo Volker Gutsmann del centro di Ricerca & Sviluppo della Envu CropScience AG di Monheim (Germania) riassume come si è manifestata la Bait Adversion negli USA e come si può trarre spunto da quanto avvenuto per prevenirne la comparsa in Europa.
Breve storia dei gel scarafaggi
L’introduzione sul mercato dei gel insetticidi contro gli scarafaggi risale a quasi 25 anni fa, a partire dagli USA per poi diffondersi nel resto del mondo. Per i meno esperti è quasi come se i gel fossero sempre esistiti: solo gli operatori più esperti ricordano ancora quando gli insetticidi spray erano l’unica soluzione per il trattamento contro gli scarafaggi. L’iniziale svantaggio apparente percepito nell’utilizzo del gel, cioè la lenta insorgenza dell’effetto (la prima sostanza utilizzata in questi prodotti è stato l’idrametilnon, il cui effetto insorgeva gradualmente), è stato poi superato dai potenziali benefici man mano più evidenti e l’utilizzo dei gel ha eliminato la necessità di trattamenti notturni in ambienti come i ristoranti e le aree di lavorazione alimenti.
I benefici nell’utilizzo dei gel
Gli insetticidi gel per scarafaggi hanno rivoluzionato il modo di lavorare dei disinfestatori in tutto il mondo. In molti ambienti come aree residenziali, ristoranti, altre aree “sensibili” e tutte le situazioni in cui le infestazioni sono limitate ad aree circoscritte, l’applicazione dei gel rappresenta la soluzione d’elezione. Grande efficacia, facilità d’impiego, applicazione in aree nascoste e in generale un utilizzo “non invasivo” sono i benefici che hanno reso i gel un grande successo.
Inoltre i gel sono generalmente più rapidi da applicare, necessitano di un livello di collaborazione “limitato” da parte dei committenti e forniscono un controllo completo della colonia, basato sul fatto che le esche sono in grado di eliminare gli scarafaggi “più volte”: l’effetto primario è infatti quello sugli insetti che consumano direttamente l’esca, ma questi scarafaggi possono morire o lasciare feci all’interno dei nascondigli, e le forme giovanili che non si “avventurano” fuori dal nascondiglio alla ricerca di alimento utilizzano anche feci e insetti morti come cibo, finendo per essere eliminati in questo modo tramite il cosiddetto “effetto domino”.
Oggi molti storici principi attivi insetticidi non sono più un uso in Europa, mentre tra quelli più utilizzati nei gel ricordiamo imidacloprid, fipronil, acetamiprid e altri.
Bait adversion negli USA: come è andata
Negli Stati Uniti, dopo anni di intenso utilizzo dei gel, qualcosa ha iniziato ad andare storto a fine anni ’90. Alcuni focolai di Blattella germanica sembravano resistenti ai gel! Dopo gli accertamenti sulla qualità del prodotto impiegato e sulle modalità di applicazione, apparve chiaro come il prodotto o la sua applicazione non fossero responsabili dell’efficacia apparentemente sotto la media. I ricercatori subito pensarono ad una possibile resistenza ai principi attivi: ma problemi di efficacia coinvolsero gel con diversi principi attivi, come fipronil, imidacloprid e idrametilnon. Inizialmente queste performance sotto la media non erano così comuni, ma con il tempo iniziarono a presentarsi con sempre maggior frequenza e a manifestarsi in diverse aree geografiche. Problemi con l’efficacia dei prodotti furono segnalati da Porto Rico alla Florida, dal Texas a New York.
Quando le aziende produttrici di gel cercarono di supportare i PCO ed iniziarono ad essere raccolti campioni di campo provenienti dalle situazioni più problematiche, divenne chiaro come il problema non fosse la resistenza ai principi attivi contenuti nei prodotti, ma come in realtà si fossero verificati dei veri e propri cambiamenti nel comportamento delle popolazioni di scarafaggi. Sostanzialmente era successo che alcune popolazioni di Blattella germanica avevano iniziato a “rifiutare” alcuni ingredienti della matrice dei gel; fu scoperto che alcuni ceppi di scarafaggi non “apprezzavano” più il glucosio, che normalmente è molto appetibile per gli scarafaggi e che quindi in passato era molto utilizzato come ingrediente dei gel. In natura questi “strani” scarafaggi avrebbero avuto un forte svantaggio competitivo, non utilizzando una fonte alimentare altamente energetica come il glucosio; ma se il glucosio andava assunto assieme al principio attivo, ecco che allora questo svantaggio si era trasformato in un grande vantaggio, un vantaggio che permetteva loro di sopravvivere! Questi scarafaggi erano in grado di riprodursi e di trasmettere alla loro progenie la stessa “avversione” per il glucosio, dando origine a un ceppo di scarafaggi con questa caratteristica, in grado di rendere l’utilizzo di insetticidi gel contenenti glucosio un’esperienza frustrante!
E’ interessante notare come, studiando il comportamento degli scarafaggi con abitudini alimentari “anomale”, sia emerso come gli scarafaggi potessero evitare non solo il glucosio, ma anche il fruttosio od anche componenti inerti delle matrici.
Quanto riportato a proposito di Blattella germanica fino ad ora non è stato segnalato o descritto nelle altre specie di scarafaggi come Periplaneta americana o Blatta orientalis.
Negli USA i produttori di gel reagirono all’accaduto e modificarono le matrici dei loro prodotti. Ad esempio Envu introdusse il Maxforce FC Select negli USA nel 2004 e i timori legati all’avversione all’esca diventarono un ricordo del passato.
La rotazione tra gel con diversi principi attivi ma anche con diversi ingredienti all’interno della matrice è una strategia che può ridurre le probabilità che gli scarafaggi si adattino e sopravvivano al trattamento insetticida con i gel.
Insegnamenti per l’Europa
A questo proposito, la domanda che i disinfestatori in Europa possono farsi è: lo stesso fenomeno potrà verificarsi anche da noi in futuro?
Fino ad oggi non esistono evidenze che il fenomeno della bait adversion sia già presente in Europa. Casi di efficacia insolitamente lenta dei gel sono stati segnalati, ma ad oggi non c’è alcuna prova che possano essere dovuti a forme di bait adversion. Inoltre, queste segnalazioni isolate non hanno mai avuto una diffusione rapida e un seguito come accadde negli USA tra gli anni ’90 e il 2000.
In effetti esistono grandi differenze nell’utilizzo dei gel tra gli Stati Uniti e l’Europa: negli USA i gel scarafaggi sono stati utilizzati in sovradosaggio in passato e lo sono ancora adesso. Un leggero sovradosaggio generalmente è considerato positivamente per l’efficacia dei trattamenti con i gel (perché in questo modo il prodotto non si esaurisce prima che il problema sia stato risolto), ma il creare dei depositi di gel che rimane in sito per anni prima che nuovi scarafaggi vi entrino in contatto può essere un fattore scatenante nel provocare l’insorgenza di comportamenti “anomali” nelle popolazioni di scarafaggi. In ogni caso nulla vieta che una resistenza di tipo comportamentale, o qualsiasi altro genere di resistenza, possa emergere in Europa in futuro. Envu perciò ritiene che sia preferibile essere preparati a questa evenienza e cercare per quanto possibile di prevenirla.
La rotazione delle esche in gel – strategie per il presente e per il futuro
La modalità di impiego che crea più rischi potenziali di resistenza è l’utilizzo ripetitivo dello stesso prodotto: più a lungo si utilizza un prodotto solo, maggiori sono le probabilità che un singolo insetto trovi il modo di sopravvivere all’utilizzo. Il concetto di “rotazione” è conosciuto da molto nel nostro settore, ma sfortunatamente molti sembrano averlo inteso unicamente come “alternanza dei principi attivi”. Le mutazioni e le modifiche di comportamento degli scarafaggi che hanno sviluppato la bait adversion non hanno avuto niente a che fare con il principio attivo, ma bensì con la composizione della matrice!
E’ necessario rimarcare come per “prodotto” non si intenda solo il principio attivo ma anche tutti gli ingredienti contenuti nella matrice. La “resistenza” può essere riferita non soltanto all’insetticida, ma anche al comportamento alimentare degli scarafaggi e ad alcuni degli ingredienti della matrice. Di conseguenza, la rotazione tra gel con diversi principi attivi ma anche con diversi ingredienti all’interno della matrice è una strategia che riduce le possibilità che gli scarafaggi si adattino e sopravvivano a un prodotto utilizzato in modo predominante.
Maxforce PLATIN per una rotazione “bi-dimensionale”
Maxforce PLATIN può essere una soluzione per la gestione e la prevenzione delle resistenze: infatti contiene un nuovo principio attivo (Clothianidin) e la sua matrice è di una concezione completamente nuova, contenendo carboidrati complessi invece che zuccheri semplici e proteine di origine vegetale, invece che proteine animali comunemente contenute negli altri gel. Maxforce PLATIN permette alle imprese di disinfestazione, che svolgeranno un ruolo chiave nella prevenzione di forme di resistenza da parte degli scarafaggi, di alternare non solo tra principi attivi ma anche tra matrici alimentari.
Il mantenimento dell’efficacia dei gel scarafaggi potrà essere mantenuta grazie al lavoro delle aziende produttrici e delle imprese di disinfestazione: entrambe svolgeranno un ruolo cruciale negli anni a venire.
Dr. Volker Gutsmann, Envu CropScience AG, Monheim